Redazionale

Cari genitori,
quest’anno dal punto di vista normativo è stato quello delle promesse mantenute nei confronti delle famiglie.
Dopo annunci, ritardi e lunghi iter burocratici, alcune misure sono diventate realtà. Pensiamo all’assegno unico, che ha assorbito i diversi bonus che già esistevano in uno solo. 

Il congedo di paternità obbligatorio di dieci giorni è diventato strutturale e non dovrà essere più rinnovato di anno in anno. La durata dei congedi parentali è stata aumentata e il contributo per i genitori separati, dopo l’annuncio fatto ormai diversi mesi fa, è stato definitivamente approvato.
Abbiamo atteso decreti, approvazioni, pubblicazioni in gazzetta, circolari Inps che chiarissero come inoltrare
le richieste.

E vorremmo dirvi che ne è valsa la pena, che mentre aspettavate pazienti, incastrando lavoro, impegni, scuola, baby sitter, passeggiate al parco e attività pomeridiane,
e facevate i conti con una pandemia, le notizie della guerra in Ucraina e l’inflazione peggiore della storia, qualcuno ha lavorato per voi, per permettervi di tirare un sospiro di sollievo.

In realtà questi provvedimenti hanno i loro limiti.
Ad esempio il congedo di paternità resta sempre tra i più brevi in Europa e le indennità del congedo parentale restano al 30%.
Nella maggior parte dei casi si tratta di misure che non fanno la differenza e che non vanno incontro alle esigenze delle famiglie. Però un aspetto positivo vogliamo trovarlo: per la prima volta i genitori escono dall’invisibilità. Il crollo delle nascite spinge a parlarne, a mettere i figli al centro dell’agenda politica.

Perciò adesso è il momento per pretendere: perché per il nostro futuro si può e si deve fare di più.

Chiara Carbone
Redazione Baby Magazine